La casa rossa, già residenza di Andrea Del Sarto
Castelnuovo in Avane si trova nel Comune di Cavriglia in provincia di Arezzo. Il borgo si trova su un rilievo collinare a margine dell’ampia area in passato interessata dall’attività di escavazione a cielo aperto della miniera di lignite di Santa Barbara (conclusa nel marzo 1994).
Con il progetto socio culturale ACDC, Avane Centrale Creativa, il Borgo di Castelnuovo in Avane è stato inserito nella linea di finanziamento 4 del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza ( Bando Borghi) finanziato con Fondi Next Generation EU. Il progetto ha come obiettivo di rendere il borgo un centro di innovazione e creatività, tramite un recupero dell’intero patrimonio immobiliare esistente.
In raggruppamento con Archea Associati, Valentini Ventura Restauro Opere d’Arte S.r.l, Studio Mattioli S.r.l, Chiarini Associati-Ingegneria Civile e Ambientale e l’Ing Sacha Slim Bouhageb ci siamo aggiudicati il progetto di fattibilità tecnico economica per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dell’antico Borgo di Castelnuovo in Avane.
All’interno del borgo si trovano vari edifici che il Ministero dei Beni Culturali ha dichiarato di interesse culturale e proprio in questo vincolo rientra l’edificio oggetto di trattazione e cioè:
▶ L’edificio già residenza di Andrea del Sarto, appunto, edificio a tre piani di forma rettangolare regolare, come testimonia una lapide rinvenuta sulla facciata dell’edificio e conservata nel museo MINE;
▶ La palazzina a tre piani in stile liberty, posta ai piedi della rocca, a fianco del monumento che ricorda l’eccidio nazifascista del 4 luglio 1944;
▶ L’ex asilo delle suore, di impianto seicentesco, facente parte del complesso di edifici posti ad est della rocca.
Siamo attualmente a lavoro sul progetto della Casa Rossa (già residenza di Andrea Del Sarto) che presto diventerà una struttura museale.
Il concept è stato sviluppato in sinergia con il progetto di allestimento, per portare ad un risultato condiviso dalle diverse esigenze in gioco e per raggiungere con coerenza gli obiettivi con cui il Borgo è rientrato nei piani di finanziamento europei. Gli interventi sono stati pensati in linea con i criteri della disciplina del restauro architettonico:
▶ In primo luogo punta al minimo intervento, lasciando inalterato l’aspetto esteriore del fabbricato e l’impianto strutturale esistente, in cui il sistema resistente è affidato alle murature perimetrali esterne e muri trasversali interni, per poi concedersi una maggiore libertà progettuale per assicurare la fruibilità della struttura in vista della sua nuova destinazione d’uso.
▶ Seguendo il principio della riconoscibilità, si è prevista l’inserimento di un nuovo volume che colmi lo spazio residuale tra edificio e terrapieno, volto ad ospitare sia un percorso di ingresso accessibile, nonché volumi tecnici e di servizio necessari. Un volume leggero e sinuoso che si snoda lungo il prospetto raggiungendo la terrazza sul lato est. Questo acquisisce sia la funzione di collegamento verticale sia si impegna ad arricchire il valore architettonico del prospetto sud dell’edificio che costituisce il primo incontro visivo con il Borgo di Castelnuovo per i visitatori, nonché elemento prospettico di notevole importanza anche in rapporto con la Chiesa e il MINE sulla sommità.
